Le regole sono importanti? Sì, ma non troppe
In azienda e nell’educazione dei figli, le regole facilitano l’organizzazione. Ma quando le regole sono troppe, l’effetto è opposto.
Le regole sono utili. Servono per aiutarci a stare con gli altri, a condividere gli stessi spazi, a raggiungere obiettivi comuni. Nel processo di crescita, interiorizzare le regole sociali è fondamentale, tanto quanto imparare a sviluppare la nostra essenza più profonda. È grazie alle regole che i bambini riescono a trovare i loro confini e a capire con chiarezza contro quali muri devono scontrarsi. Vale anche in azienda: scrivere e condividere un regolamento aziendale o un codice etico permette ai lavoratori di sapere cosa è consentito e cosa non lo è.
La moderazione è la regola più importante
Dunque, ben vengano le regole… ma con moderazione. Per fare un esempio, a volte imponiamo ai bambini delle regole dannose per il loro sviluppo, come ad esempio quella di non sporcarsi quando vanno al parco. Oppure li costringiamo a vestirsi come bamboline o piccoli ometti senza una reale necessità, ed è chiaro che quegli abiti subiranno infinite angherie e saranno odiati.

In azienda, le conseguenze sono simili. Pensiamo al diffuso sistema del comando e controllo: a volte sembra che sia necessario controllare ogni singolo movimento dei dipendenti e dei colleghi, mettendo tutto sotto chiave. Con quali risultati? Che gli unici a restare fedeli all’azienda sono quelli meno motivati, o che hanno bisogno di un regime poliziesco per “stare nei ranghi”. Al contrario, le persone più motivate, le più capaci, scappano altrove alla ricerca di nuovi contesti in cui sentirsi più liberi. E gli imprenditori si lamentano, spesso sottovalutando che è tutta colpa dell’eccesso di regole.
Dal modello del sospetto al modello della fiducia
La risposta non è certo semplice, ma sta nel modello aziendale che si intende realizzare. Esiste un modello “del sospetto”: se il mio punto di partenza è che non mi fido di nessuno, allora vedrò intorno a me soltanto persone di cui non potersi fidare. Ma esiste anche un modello opposto: se dò fiducia, ascolto, condivido la mission e la vision aziendale, allora la mia azienda sarà un luogo dove approdare e restare. E da cui pian piano i meno motivati, che non hanno costruito senso di appartenenza, se ne andranno. Con vantaggi per l’azienda.
Quando incontrano regole inutili o poco comprensibili, le persone si ribellano, perché non riescono a respirare e a esprimere se stesse. Al contrario, le regole sensate e condivise sono rispettate dai più. Quando un leader è in grado di stimolare alla proattività crea ambienti di lavoro dove i dipendenti investono il proprio impegno.
Il senso di responsabilità rafforza il rispetto delle regole
Infine, ricordiamoci che le regole non viaggiano mai da sole: occorre affiancarle a un grande senso di responsabilità. Un genitore, un insegnante, un imprenditore sa che una regola detta, e magari scritta, è molto più impegnativa di un sottaciuto laissez-faire. Sa che quella regola richiede dedizione continua, presenza, vicinanza costante nel tempo, perché venga rispettata.


